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Come fare soldi su SoundCloud (a inviti). Vale la pena o è la prima crepa del colosso tedesco?

OnSoundCloud

Di fatto “pagare per non esser pagati” è una forma che non piace a nessuno, soprattutto quando ci sono esempi molto vincenti e gratuiti come YouTube, dove come canale partner, puoi guadagnare da 1 dollaro per 1000 views fino ai 5/7 $ per quanto riguarda i lunghi, come le web series. E quindi “non paghi per essere pagato”.

Ma in Germania la vedono in maniera differente e contestualmente al lancio della piattaforma pubblicitaria, nei prossimi mesi sarà possibile iscriversi a On SoundCloud “il nuovo programma dedicato ai partner” come si legge nel post dell’annuncio.

Su SoundCloud ci sono tre profili, uno gratuito, uno a pagamento e uno a inviti: sarà quest’ultimo a far diventare il canale il luogo dove si potrà monetizzare la propria musica. Ma attenzione, se rientrate nei primi due, nessuna pubblicità sarà messa sulle vostre tracce.

Adesso passiamo agli invitati all’account Premier: sono arrivati solamente a grossi marchi e a grosse label e grossi artisti, questo significa che la monetizzazione di SoundCloud dovrebbe seguire lo stesso principio di quella si Spotify, ossia essere debole con i potenti (realizzare dei contratti speciali con le major e i grandi fornitori di contenuti) e forte con i deboli (0,003 Euro per ogni stream che Spotify concede a un comune mortale).

In mezzo però ci sono le etichette che non sono potenti abbastanza per contrattare, ma che contribuiscono ad aumentare i numeri di SoundCloud.
Se la monetizzazione seguirà quella di YouTube e consentirà di guadagnare anche su contenuti caricati da terze parti (ad esempio i remix, le cover, etc.), allora potrebbe essere interessante per anche per le Piccole e Medie Imprese, e per i propri artisti.

Un grande impedimento al successo della monetizzazione arriva dal mancato accordo tra SC e le tre major Universal, Warner e Sony che detengono tre/quarti del mercato della musica registrata.
Secondo il Financial Times se non riusciranno a coinvolgere almeno due dei pilastri, tutto il modello potrebbe non partire; il problema si pone sull’utilizzo della tipologia di servizio, dove gli ascoltatori vanno a cercare nuova musica, nuovi artisti, remix, mash-up, quindi generalmente i big non sono molto cliccati, o quanto meno sono più ascoltati chi opera nel mondo EDM o elettronico in genere. Ma se non si accordano con le major il rischio è quello di un’eterna lotta sul copyright.

Per adesso il pubblico e gli utenti di SoundCloud sono molto perplessi, anche a causa dell’abusato modello del continuare a comunicare che la musica deve essere gratis o  utilizzata come mezzo per vendere pubblicità, diventando essa stesso uno strumento, un veicolo. Un atteggiamento che inverte la rotta con il concetto artista-centrico dell’azienda berlinese per posizionarsi più sull’asse strategico-potere di mercato dell’account Premier.

Sarà sempre un luogo per artisti o diventerà un aggregatore di inserzionisti?

 

 

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