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Maneskin: domenica abbiamo visto un possibile futuro della musica

I Maneskin hanno 17 anni, e a volte anche meno.
Suonano insieme da così poco tempo da non avere neanche una pagina Facebook.
Hanno solo tre brani originali.

Ma.

Domenica sera (22/05/2016), al Pulse Festival dedicato alle band dei licei di Roma, abbiamo assistito a uno dei loro concerti.
Maneskin sono arrivati sul palco ricoperti di urla principalmente femminili; la cosa ci ha abbastanza sorpreso, soprattutto quando abbiamo capito che il motivo di queste urla non era il cantante Damiano, ma il batterista Ethan la cui data di nascita è posta nel nuovo millennio.

Dai, non è possibile che in soli sei mesi abbiano tutto quel pubblico, abbiamo pensato, saranno il classico insieme di bei ragazzi, magari i più fichi del liceo, ma che poi fanno schifo, come sempre.

Appena attaccano ci ricrediamo subito. 
Damiano
 ha una voce a metà strada tra Paolo Nutini e il 2017, così nuova e contemporanea da metterci già sulla strada futura.
I brani originali non sono neanche così male, ma si sente che il meglio deve ancora arrivare.
Il loro stile rappresenta perfettamente ciò che sono e come ascoltano (non tanto cosa): prendete brani soul, reggae, pop, StromaeEd SheeranJames Morrison e il flow melodico di Coez, schiacciate la funzione random ed ecco un brano dei  Maneskin.

Ma attenzione, loro aggiungono qualcosina, soprattutto Damiano con la sua voce che non gli si crede quando dice di avere 17 anni. Oltre ad essere intonato, a tempo, espressivo, e dotato di interpretazione, ha una timbro decisamente riconoscibile, quelli che i direttori artistici delle BigRadio vorrebbero sempre nelle loro playlist.

Non voglio parlare degli aspetti negativi, hanno 17 anni e si devono divertire.
Quanto meno ribadisco il concetto espresso durante la serata.
Se riescono a rimanere uniti, compatti e coesi, potranno andare avanti e affrontare il più grande pericolo della discografia italiana: IL CANTANTE SOLISTA!

I produttori faranno di tutto per scindere Damiano dal resto della band, e ad oggi non avrebbero tutti i torti perché i musicisti non sono ancora al livello del frontman. Suonano molto bene, ma non abbastanza da poter mantenere il loro posto su un palco più grande. Devono suonare 1.000 ore alla settimana, prendere lezioni da insegnanti molto bravi, riuscire ad individuare il loro stile e soprattutto inserire elementi elettronici che darebbero alla loro musica un approccio ancora più eccitante.

Di seguito un video nel quale eseguono “Made” di Dub FX.

Ma veniamo alle cose che devono fare:

  • Creare una pagina Facebook
  • Entrare in sala prova ed uscire il 25 giugno
  • Inserire elemento elettronico
  • Suonare il più possibile fino a ottobre
  • Nel frattempo comporre almeno 5 brani
  • Il 1° ottobre entrare in studio di registrazione per uscirne il 4 (non ci si deve stare troppo)
  • Stampare CD e magliette e venderle ai concerti
  • Studiare bene l’industria discografica
  • Fare il culo a tutti i discografici/produttori che vorranno fottervi
  • Scegliere il miglior discografico/produttore possibile
  • In bocca al lupo

6 Comments on “Maneskin: domenica abbiamo visto un possibile futuro della musica

  1. Salve Fabrizio,
    credo che abbiano seguito buona parte dei consigli che diede loro. Considerati gli esiti attuali rispetto a ciò che colse anni fa, mi fido molto del suo punto di vista…come valuta la loro evoluzione musicale?

  2. Ancora più profetico dopo il botto di questo anno. Direi che l’obbiettivo “fare il culo ai discografici” sia stato pienamente raggiunto! Spero continuino a scrivere bella roba e non si impantanino in qualcosa di ripetitivo.

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