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Band Da Incubo: speciale “Ricordami” di Tommaso Paradiso

Ho taciuto questa forte voce che mi veniva da dentro per troppo tempo oramai.
Esattamente da quando ho ascoltato “Ricordami” per la prima volta; da quel momento è sorta in me, e in migliaia di altre persone, una sensazione sgradevole, da ricacciare nello stomaco per evitare di mostrare a tutti il malessere che crea quel brano.

Prima di analizzare l’osceno, vorrei però mostrarvi alcuni numeri a conferma dell’indignazione culturale dimostrata dalla Dittatura Dell’Utente nei confronti dell’ultimo singolo di Tommaso Paradiso (ma anche della sua parabola come solista). E lo farò con gli ascolti italiani di Spotify, colui che ci osserva e tutto sa.

25/09/2019: “Non Avere Paura”, brano bellissimo, nulla da dire. Carico di passione, buono per l’autunno triste, grande potenza evocatrice di sentimenti e malinconia, ottimo brano post-Thegiornalisti = 37 mln di stream

10/01/2020: “I Nostri Anni”, si salva solo perché il ritornello dove canta ‘è chiaro che siamo noooooooooi’ arriva al 55esimo secondo e viene contata come stream, ma poi la gente cambia. Sta di fatto che totalizza 6.3 mln di stream da 55 secondi.

17/04/2020: “Ma Lo Vuoi Capire?”, non ha la profondità del precedente (pensa un po’), ed è eccessivamente dimostrativo del linguaggio Paradisesco, come a voler provare al mondo che lui il brutto lo fa diventare bello. Questa volta gli è riuscito poco = 6.3 mln di stream

02/09/2020: “Ricordami” è l’esasperazione della presunzione. L’idea che il butto=bello gli ha un po’ troppo reso la mano; immagino le riunioni con la discografica per la scelta del singolo, con Tommaso che sbatte il pugno sul tavolo in rovere: “Io scrivo i brani e io decido che questo sarà il prossimo singolo!”, “Ma Tommaso…”, “Ma Tommaso un cazzo, sono la firma più importante degli ultimi anni, ho fatto  milioni di stream e ho sempre deciso io e quindi…” etc. etc. = 853.462 stream

Quindi un dato oggettivo c’è.
Andiamo su quello tecnico?

Il giro armonico è una chiara presa per il culo, di una banalità talmente sconfortante che si sbadiglia al 7° secondo per manifesta inferiorità compositiva; è sconfortante sentire questa bestemmia espressa con gli accordi, talmente tanto che anche il pubblico più sordo non sa spiegarsi come mai non riesce ad ascoltare “Ricordami”, relegandolo in 84esima posizione, mai così male per Tomà (peggio ha fatto solo “Andrà Tutto Bene” con Elisa).
Chi di voi è riuscito a sopravvivere alle prime 8 battute ha trovato una piacevole sorpresa: un sassofono. Ed è veramente piacevole, un suono quasi dimenticato, che poi però viene frantumato dalla melodia e testo del Paradiso.

Non tanto le note utilizzate, la cui godibilità scende di canzone in canzone, ma soprattutto quello che dice; con questo ‘noi’ che facciamo cose, che facciamo cose sfigate, ma mentre Ligabue ha costruito una carriera sugli esclusi, Tommaso non riesce manco a comporre un verso. Vuole creare una sorta di unione tra gli ascoltatori. Fa un elenco di azioni che collegano persone a caso, potenzialmente tutti: quelli che fumano mentre va la pasta, quelli che non hanno grinta, quelli che sbagliano i messaggi o i ‘sognatori’.
Non è una categoria, ma un pescare a caso.

Così quando arriva il punto più brutto del brano, ossia il bridge, arrivano anche i versi a conferma: “E se finisse pure il mondo adesso / La nostra vita resterà lo stesso”, come un temino in rima di una quarta elementare in una suola privata.

Insomma, la situazione è grave.

Il povero staff di Paradiso dovrebbe essere in grado di placare l’ego mostruoso che la società e il successo hanno gonfiato nel petto di Tommaso, riportarlo nella categoria ‘bravissimi compositori’ (categoria che si merita, sia chiaro) per fargli ritrovare gli stimoli di “Non Avere Paura”, perché in fin di conti ci manca quella sua sdrucita spocchia, quel coatto-chic e quei concetti pensati in Museo ma scritti a mensa.

Ma “Ricordami” rimane un’offesa generazionale.

Addios.

4 Comments on “Band Da Incubo: speciale “Ricordami” di Tommaso Paradiso

  1. Concordo in parte, la parte in cui dici che il brano ricordami non va bene, non sono d’accordo invece con la critica agli altri brani, che a parer mio fanno tutti schifo dal primo all’ultimo, noi nn ci rendiamo conto che 10 anni fa non avrei mai detto ma vatti a sentire ligabue, perché al posto del paradiso c’era lui 10 anni fa, quindi tra 10 anni diremo, ma vai a sentirti Tommaso paradiso invece di questo che fa schifo, ecco questo mi preoccupa, mi sconvolge mi opprime e mi fa odiare le cose, sempre più in basso è la regola oggi come oggi, non riusciamo più a capire se una cosa ci piace per le visual o per il contentuto/tecnica, siamo forviati celebralmente ed emotivamente, andrà sempre peggio, e questo mi sconforta…

    1. La tua visione è giusta, ma non riguarda soltanto l’oggi. E’ sempre stato così, poi magari negli anni cambiano i riferimenti, ma se la società vuole musica da masticare quello ottiene.
      Vedrai che il mainstream (inteso come musica di massa) andrà sempre pi assottigliandosi a favore delle grandi nicchie. Un speranza c’è.

  2. Mi piace Umberto Tozzi.
    Questa canzone è il tributo migliore a Tozzi che io abbia sentito.
    Ed erano ere che aspettavo una canzone simile, ad un immaginario juke-box estivo sono 40 anni che non si sentono più cose così. Mi ci ributta in pieno, io che di anni ne ho quasi 50 ed ho vissuto quel periodo come una magia.
    Punto.
    Ah, ricordatevi sempre che la musica è questione di gusti, non esiste “chi ci capisce di musica”, è tutto totalmente soggettivo e personale. Purtroppo in giro c’è troppa presunzione dall’alto di non si sa cosa…

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