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Le canzoni sono mini aziende quotate sulla borsa di Spotify

Pensate alle canzoni come dei titoli azionari: in base al gradimento del pubblico, il brano guadagna e fa guadagnare i propri azionisti.
Cosa c’è di nuovo?

Adesso non si punta sull’artista, sulla carriera o sulla discografia, ma sulle canzoni, trasformandole in mini aziende che possono sfruttare la coda lunga del catalogo o entrare nella lista dei preferiti degli algoritmi.

La vita economica di una canzone si è allungata, ha moltiplicato i momenti e la geografia di ascolto; è diventata un’opportunità e sono aumentate le persone che vogliono sfruttare questo possibile guadagno.

Possedere un pezzettino di un evergreen che macina centinaia di milioni di ascolti si merita (autore, compositore), ma si può anche acquistare (editori).

Significa che non siamo più nell’ordine di UN autore, UN compositore e UN editore, ma è presente una moltitudine di nomi impressionante, come ad esempio per “Il Cielo Nella Stanza” di Salmo, il brano più ascoltato di sempre su Spotify Italia:

Lo screenshot ci racconta che i 24 punti a disposizione sono stati spartiti in questo modo:

4 compositori, tra i quali Maurizio Pisciottu (Salmo)

2 autori del testo

7 editori

1 sub editore

Tra gli editori compare anche la società di Salmo, la Lebonski Edizioni Musicali (d’altronde l’ha scritta lui); ma anche EMI e Sugar.

In totale ci sono 14 aventi diritto, QUATTORDICI!

Prendiamo invece come esempio “Sere Nere” di Tiziano Ferro, pubblicata nel 2003:

1 Compositore/Autore (Tiziano Ferro)
4 Editori

E’ la conferma della nuova visione dell’industria discografica, in particolare nel campo delle edizioni, dove il guadagno è meno immediato ma più duraturo: il catalogo sono le fondamenta delle più floride aziende.

Torniamo al ‘presente’ con “La Musica non C’è” di Coez, il terzo brano più ascoltato di sempre su SpotifyItalia:

Qui la situazione è interessante, perché c’è Coez (Silvano Albanese) come autore del testo, Niccolo Contessa (in arte I Cani) come compositore e la Don’t Panic di Giacomo Fiorenza come editore (Fiorenza è anche fondatore della 42Records); poi c’è Undamento.

Questo è un brano del 2017, poi è arrivato il successo ed ecco come appare “E’ Sempre Bello”:

Coez è un’azienda, per carità, ma anche i suoi brani sono diventati dei micro-BOT dove investire sulla rendita vitalizia (si spera). Oltre a Daniele Dezi dei Frenetik&Orang3, troviamo tre editori in più.

Vogliamo vedere “Davide” di Gemitaiz? 5° post nella chart:

E Fred De Palma?

Calipso” di Charlie Charles? Sembra una offerta pubblica di acquisto:

Non si investe più nel mattone. Ma nelle canzoni, in quelle abbastanza grandi da diventare delle mini-industrie.
In più l’imprevedibilità del mercato discografico rende questo mercato ancora più elettrizzante.
Buon acquisto.

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