MusicaBuzz

Nolan – Secondi Fini per Fare le Ore Piccole

Nolan
Secondi Fini per Fare le Ore Piccole

Totally Unnecessary Records

Adesso che Moltheni ha abbandonato la scena musicale, adesso che Carmen Consoli ha definitivamente deciso di seguire la luce, adesso che Paolo Benvegnù è un produttore, adesso che Mario Venuti non trova l’ispirazione, adesso che la musica d’autore è in stallo, adesso che la lingua italiana è stata rivoltata più volte senza trovare un senso, adesso che è sparita l’ingenuità, il disinteresse e la vocazione, adesso che siamo squarciati dal Teatro (degli Orrori) e dalle Luci (della Centrale Elettrica).
Adesso Nolan.

Perché quando lo ascolti ti riempie la stanza e lo senti vicino a te; ha un modo di scrivere che si avvicina più a una passeggiata in centro che non a un piedistallo dal quale urlare poesia.

Le sue parole sono le stesse utilizzate nel vocabolario quotidiano ma montate in una struttura che imbarazza tant’è la sua semplicità: è un dono naturale, oppure Nolan è un attore, in ogni caso non ce ne frega niente se arreca piacere.
Secondi Fini per Fare le Ore Piccole” è un album acustico basato sulla triade batteria, contrabbasso, voce&chitarra, occasionalmente pianoforte, elettronica e sassofono, ma non è il solito tentativo di poppizzare il jazz (alla Nora Jones), o di jazzare il pop (alla Cammariere), Nolan ha composto una serie di canzoni transgender che hanno il corpo da rock in un vestitino d’autore, hanno quella bellezza alla Eva Robins.

Non solo testo e suono però, anche melodia, molta: ed è facile rimanere intrappolati nelle note de “Il Succo”, “Inverno Veritas”, “Non Torno” o nella giostra de “La Strada Opposta”.
Anche se la parte più gustosa rimane leggere il booklet con frasi come ‘Volevo guidare un po’ ma non ghiaccia più/così convinto di averti avvertito passo a prenderti/però non avvertivo di averti convinto/ormai non passo più’ (‘Inverno Veritas’), oppure ‘Tra un po’ sarò li/porto dell’imbarazzo/che dopo vedrai servirà’ (da ‘Non Torno’), mentre un piccolo capolavoro double face viene organizzato in “La Pazienza”: leggendola sembra una normale conversazione da bar di periferia, ascoltandola è una delle più intense e toccanti canzoni dell’album.

Sul web:
Waiting for Nolan (ufficiale)
MySpace/NolanPlace


Nolan – Il Succo

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=qulS6U-Iwp4]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *