#BandDaIncubo

#BandDaIncubo 03: Riccardo Autore – “2.2 Pollon”

#BandDaIncubo - Riccardo Autore
Adesso mi scrivete solo per entrare in #BandDaIncubo eh?

Ed ecco Riccardo Sambataro: “Ho visto questa cosa delle recensioni… ok. Ti allego l’ultimo mio singolo, estratto dal 2ndo album in corso di pubblicazione”.

Per i primi 30 secondi avverto un desiderio di amicizia nei confronti di Riccardo Autore (che poi se ti chiami Sambataro, tieni questo nome cacchio) che dice cose impreviste in una canzone, che cerchi di mettere insieme e di capirne il significato.

Mentre lo faccio accade qualcosa di strano: il video continua ad andare e quel desiderio di amicizia si trasforma in desiderio di click-away misto a frustrazione; mi passa pure la voglia di ‘capirne il significato’, tanto il brano è monotono, statico, inespressivo che si poteva fermare a quei 30 secondi. E invece il mio nuovo ex-amico lo fa durare per 5 minuti, come se fosse colpa mia che non è riuscito a scrivere un pezzo migliore.

Per darvi un’idea senza bruciarvi 5 minuti su YouTube: Elio ex-di Le Storie Tese a 12 anni che fa le prime prove con l’LSD ed entra in un loop ipnotico scambiando strofa/ritornello per la nenia Nam myoho renge kyo.

 

L’unica cura per questa Band Da Incubo è l’estrema riduzione dei concetti e della durata dei brani. La faccia del quindi-mio nuovo amico Sambataro comunica tantissimo da sola, basterebbero due strofe e un ritornello + ironia e sarcasmo tipici di Riccardo Autore (che rimane un nome imbellibile), il tutto deve durare non più di 45 secondi, e quando ha proprio voglia di dire tanto, arrivare a massimo 60”.
Che si dimentichi la forma canzone o videoclip, e pensi più alla continuità di pubblicazione, vederla più come aggiornamenti e instant song che non come brani e album.

Perché io voglio solo il meglio per Sambataro.

Addios.

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