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LA CLASSIFICA DELLE CLASSIFICHE: I MIGLIORI DISCHI ITALIANI DEL 2017

Quest’anno ho deciso di fare la Classifica delle Classifiche relativa agli album italiani, prendendo in considerazione le riviste e i siti che hanno pubblicato il loro listone di fine 2017. come al solito ho dato 10 punti al disco primo in classifica, 9 al secondo, 8 al terzo e così via fino al 10° posto (1 punto).

Ed ecco la classifica inversa.

10° posto
 “Terra” – Le Luci Della Centrale Elettrica
E’ un disco di musicisti tribali della provincia italiana

Chi dice cosa:

RockIt: “[Terra] è un grand tour che da Ferrara arriva al Nevada e ritorna nell’Est Europa, in India fino al Veneto”
Indie-Zone.it: “Un sound tutto sommato compatto, che per la prima volta dà l’impressione di un vero e proprio collettivo di musicisti”.
IlSole24Ore: “Il viaggio nel mondo, partendo da Ferrara, di Vasco Brondi”.

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9° posto
“Prisoner 709” – Caparezza
E’ un album psicorap

Chi dice cosa:

RollingStone: “Come sempre la sua musica tracima di citazioni e riferimenti, tutti legati al mondo della psicoanalisi” (leggi qui la recensione).
EndOfACentury: “È un album dualistico che affronta la dicotomia dell’identità musicale dell’Artista e il bipolarismo apparente che certi disturbi fisici possono arrecare alla mente delle persone” (leggi qui la recensione)

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8° posto
“Faccio un Casino” – Coez
E’ un album indie

Chi dice cosa:

MetropolitanMagazine: “Il rapper confeziona il suo nuovo album, realizzato in collaborazione con I Cani”.
GliStatiGenerali.com: “E’ forse giunto il momento della svolta indie del cantante romano”.

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7° posto
“Infedele” – Colapesce
E’ l’album del miglior cantautore

Chi dice cosa:

Internazionale: “Infedele conferma la qualità di Colapesce, uno degli autori di musica pop più preziosi che abbiamo in Italia”.
DLSO: “La scrittura di Lorenzo non ha mai smesso di essere evocativa, di regalare delle immagini bellissime in cui potersi riconoscere” (recensione).

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6° posto
“Fenomeno” – Fabri Fibra
E’ un disco di neuro marketing

Chi dice cosa:

RollingStone: “Fenomeno è un disco che vince la tentazione omologatrice imperante dal rap marketing” (recensione).
RadioLiberaTutti: “Se prima non vi piaceva, questa volta forse vi piacerà”.

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5° posto
“Possibili Scenari” – Cesare Cremonini
E’ l’album per l’ingresso nell’olimpo musicale italiano e universale

Chi dice cosa:

Panorama: “Cesare Cremonini, dopo il convincente ‘Logico’, è riuscito a superarsi in ‘Possibili scenari’, il suo ‘Pet Sounds’, un album ricco e stratificato”.
MetropolitanMagazine.it: “[…] continua la sua scalata all’olimpo nell’ingresso tra i grandi della musica italiana”.

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4° posto
“Polaroid” – Carl Brave x Franco 126
E’ un album di crepuscolare poesia

Chi dice cosa:

RockIt: “[…] frasi che sembrano tagliate e incollate dai nostri Whatsapp, fulminanti cronache quotidiane in una riga, «papiri di cazzate con le emoticon»”
DeerWaves: “una ventata di freschezza, di poetica urbana, di suoni e di parole”.

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3° posto
“L’Amore e La Violenza” – Baustelle
E’ un epocale e romanzato disco postmoderno

Chi dice cosa:

DeerWaves: “L’Amore e la violenza è un disco di musica leggera che non rinuncia al gusto della parola, che rimane snob, demodé, postmoderno e citazionista”.
Lindipendente.it: “Un po’ come in un romanzo storico, le piccole vicende intime narrate avvengono sullo sfondo dei grandi avvenimenti internazionali”.
1977Magazine.com: “I Baustelle costruiscono i loro paesaggi sonori tra le rovine di un’epoca ormai passata”.

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2° posto
“Fa Niente” – Giorgio Poi
E’ un disco di Battisti, di Ariel Pink e un po’ anche di Rino Gaetano

Chi dice cosa:

IlSole24Ore: “Melodie e ricchezza di scrittura per questo mini Lucio Battisti dai guizzi sorprendenti”.
RollingStone.it: “Canzoni che si interrogano sulle parole. Ballate sghembe (cioè in definitiva psichedeliche, alla Ariel Pink, alla Lucio Battisti, comunque di secondo grado)” (recensione).
RockIt: “ […] c’è molto Battisti degli anni ’70, un po’ di Rino Gaetano, ma tutto filtrato attraverso i tessuti di una psichedelia rilassata”.

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1° posto
“A Casa Tutto Bene” – Brunori Sas
E’ il disco più bello dell’anno

Chi dice cosa:

RadioLiberaTutti.it: “Una serie di canzoni contro la paura che dipingono un ritratto fedelissimo, doloroso e allo stesso tempo speranzoso, di una generazione e anche più”.
Rockit: “È forse il lavoro più politico di Brunori Sas: politico perché corale, diretto, umano”.
EndOfACentury: “[…] uno dei migliori artisti degli ultimi anni”.
DeerWaves: “Uno sguardo serio, ma sempre ironico […] una band straordinaria che è la cosa italiana che assomiglia di più agli Arcade Fire”.
IlSole24Ore: “Il disco per uscire dalla nicchia e diventare mainstream, sempre con spirito indie”.
Idie-Zone.it: “[…] a furia di prendere seriamente Brunori, come un De Gregori o un Concato da riporto, la spiaggia di Guardia rovente rischia di svuotarsi” (recensione).
GliStatiGenerali.it: “[…] un disco profondo, riflessivo e impegnato, ma allo stesso tempo capace di abbandonarsi alla spensieratezza”.
Lindipendente.it: “In una parola, grazie”.

CONCLUDIAMO?
La prima cosa che salta all’occhio è lo scollamento tra critica e massa, ancora soggetta alle vecchie tipologie propagandistiche, principalmente  radio e TV, che promuovono lo status quo (Vasco, Ferro, Fedez & JAx, Mina e Celentano dominano la chart annuale di iTunes). Il giornalismo musicale, per contro, sembra aver trovato il proprio pubblico negli appassionati, in quella massa di mercati che si muove tramite il passaparola digitale, e che raramente troveremo nella classifiche per quantità (FIMI, iTunes, Spotify).

CONCLUDIAMO!
Nulla toglie a Brunori il fatto di aver realizzato il miglior disco dell’anno, ma sarebbe molto interessante se questa massa di mercati indipendente trovasse il modo di sottolineare ancora di più il proprio amore proiettando gli artisti preferiti in classifica o in Radio. Sarebbe una vera e propria sfida allo status quo, che in tutte le sue epoche ha sempre rotto il ca**o. Questa compresa.

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