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A grande richiesta: ecco cosa vorrebbero sentirsi dire i musicisti dall’industria discografica. 10 punti per un mondo migliore.

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A grande richiesta ho dovuto fare un seguito al precedente post “Gli artisti emergenti non sanno cosa vogliono. Per questo continuano a fare dischi. 10 consigli potranno bastare?“.
Questa volta i consigli sono rivolti all’industria discografica e come dovrebbero iniziare a comunicare con alcuni musicisti, ovviamente secondo la loro (dei musicisti) versione della storia.

1. Ipoteca

Band: “Ciao, siamo una band che fa sperimentazione trance industrial post-punk new-new-new-wave con brani strumentali di circa 15 minuti l’uno, vogliamo diventare famosi. Ci produci l’album?”
Manager: “Assolutamente si! Non vedevo l’ora di trovare una band nella quale investire 300.000 euro. Ho appena comprato casa per la mia famiglia e metterò subito un’ipoteca, al limite andiamo tutti a vivere in una roulotte! Che figata!”

 

2. Mass Media, Mass Mediocri

Band: “Abbiamo prodotto il nostro disco, i master non si toccano, le edizioni sono tutte nostre, non ti concediamo royalties sulla vendita, avrai solo una percentuale del 7.5% sui concerti che ci troverai tu, non facciamo aperture, vogliamo suonare nei migliori locali d’Italia e d’Europa. Ti interessa?”
Booking: “Come no. Ho un organico che lavora 18 ore al giorno per trovare le date ai nostri artisti di punta, ma sicuramente potranno lavorare fino a 23 ore al giorno, 7 giorni su 7 e lo fanno solo per passione. A proposito, nei concerti che avete fatto fin’ora, quanti paganti in media facevate?”
Band: “Non abbiamo mai fatto un concerto”

 

3. Elicottero

Band: “Hei ragazzi, non ho mica voglia di telefonare alle etichette per fargli sentire il nostro EP; E’ un mese che lavoro su questo arrangiamento e sono veramente stanco”
Elicottero della Universal: “VOI, BAND SCONOSCIUTA! VI TENIAMO D’OCCHIO DA PIU’ DI UN MESE, ABBIAMO PER VOI UN CONTRATTO 4+4 E UN ANTICIPO DI 500.000 EURO, PIU’ QUESTO ELICOTTERO PER I VOSTRI SPOSTAMENTI PRIVATI. SAPETE DOVE POSSIAMO ATTERRARE PER LA FIRMA?”

 

4. Quella merda del merchandising

Band: “Però! Non è possibile che ogni volta che finiamo un concerto nessun fan viene a trovarci in camerino. Niente groupies, solo r’n’r”
Manager: “Forse se aveste un tavolo del merchandising dove vendete il vostro CD, il vinile, qualche maglietta o della birra artigianale con il vostro nome potrebbe essere un ottimo modo per interagire con i fan e magari invitarli in camerino”.
Band: “Io quella merda del merchandising non la faccio. Sono un artista mica un commereciante”

 

5. I soldi sono sporchi. E sporcano

Band: “…”
Discografico: “Che c’è?”
Band: “…”
Discografico: “Non capisco”
Band: “…”
Discografico: “Ah… ho capito, ti servono dei soldi per comprare un ampli nuovo”
Band: “Ma come ti permetti di dire una cosa del genere, vuoi comprarmi? Pensi di poter comprare l’arte? Non ci compra l’arte, i musicisti non si acquistano con i soldi schifosi”
Discografico: “Vuoi l’Orange Crush?”
Band: “…”
Discografico: “Ok, ne prendo due”

 

6. La gggente

Band: “Ma possibile che con la nostra musica, cioè sperimentazione trance industrial post-punk new-new-new-wave con brani strumentali di circa 15 minuti l’uno, non riusciamo a riempire l’Alcatraz di Milano!”
Booking: “Beh, è una scelta molto settoriale, forse dovreste trovare delle nicchie internazionali e lavorare su quelle”
Band: “E mica è un problema mio, è un problema della gente”

 

7. Defibrillatore (reality)

Band: “Allora ragazzi, oggi ho letto un articolo con alcuni consigli di cose che potremmo fare per aumentare il nostro pubblico, fare più concerti e avere più risorse economiche. Magari poi potremmo contattare un’etichetta interessata, così ci da una mano a crescere”
Cantante: “Si l’ho letto anche io. E’ un coglione che sta solo consigliando la morte della musica. Tra l’altro deve spiegarmi cosa se ne fa uno di un’etichetta se è già in grado di produrre dischi da 5000 euro, stampare dischi, pagare promozioni per i tour e pagare Facebook per avere 500 like dopo ogni data”.
Band: “Beh, pensavamo che un’etichetta potesse farci fare il salto di qualità”
Cantante: “Questa è la gente di merda che crede di lavorare nella musica e che spero diventi disoccupata al più presto”.

 

8. Collocamento

Cantante: “Oi, raga, che ore sono?”
Band: “Le 18:30”
Cantante: “Che facciamo ‘stasera?”
Band: “Dobbiamo fare le prove e registrare un bel video teaser per promuovere le date del mese prossimo. Forza tutti a lavoro”
Cantante: “Hai detto LAVORO!? Come ti permetti di utilizzare questa parola abbinata alla musica!!???! LAVORO lo fai tu e i tuoi genitori del ca**o!”

 

9. YouTube non mi vuole

Band: “Ci stai dicendo che dobbiamo fare una nostra versione di un brano famoso? Cioè una cover?”
Manager: “Certo, in questa maniera sarà più facile farvi ascoltare da persone che non vi conoscono. Se la fate vostra vedrete che gli interessati verranno ad ascoltare i brani originali. Pensavo a ‘Carrarmato Rock’ de Il Teatro degli Orrori, oppure a ‘Male di Miele’ degli Afterhours”.
Band: “Certo, perché allora non facciamo una cover dei One Directions?”
Manager: “Fantastico! Così magari riusciamo a far interessare i genitori dei directioners”
Band: “Ma a nessuno importa della nostra musica?”
Manager: “Beh, avete fatto solo un EP con tre brani, è un po’ difficile che gli utenti cerchino proprio voi in rete”
Band: “BRI-VI-DO-NI. Manager, leggiti il punto numero 6 va…”

 

10. Coppino (reality 2)

Band 1: “RÆGĀZ oggi un cazzo da fare? Allora leggete BENE i consigli che ci sono in quest’articolo, leggeteli attentamente.  Poi una volta finito cercate di capire dove abita sto povero “Galassi che te lo da lui il promemoria” e andate a dargli delle belle manate, forte forte, direttamente sul coppino, per favore”
Band 2: “comunque per correttezza dovremmo taggarlo, solo che per farlo dovrei aggiungerlo agli amici e io amici così non ne voglio”
Band 3: “Tutti a fare cover degli One Direction!”
Band 4: “Ma sto qua secondo voi ha mai provato a fare almeno una delle cose che scrive? O non sa nemmeno da che parte si guarda una chitarra?”
Band 5: “in tutti i consigli che ci dona non ha mai parlato di musica. Direi che ci siamo.”
Band 6: “Ma questa gente non potrebbero trovarsi un lavoro invece di sparare cazzate? Hanno anche il coraggio di dare i consigli sulla comunicazione… Che è ovviamente centrata su FB. Si facciano furbi”
Band 7: ” i 10 consigli a cui rimanda il link sono stra-sentiti e assurdi e probabilmente detti da chi non sa molto del cosiddetto “mondo degli emergenti”. Potrei smentire punto su punto”
Band 8: “ecco dove ho sbagliato coi XXXX, abbiamo speso solo 200 euro per registrare l’album e non facciamo cover per scelta.” (PS: la band XXXX ha 241 fan e 3 concerti negli ultimi 4 mesi, il loro video più visto conta 550 views)
Band 9: “Datemi un coltello, ora”
Band 10: “se vuoi essere i nuovi Velvet il consiglio più ragionevole che si può dare è quello di partecipare alle selezioni di X-Factor”
Band 10 con lode: “da cosa si deve emergere? e per andare dove, da red ronnie? e quindi la musica indipendente cos’è, un momento di passaggio tra la sala prove e il concerto del primo maggio a roma? e quindi l’etichetta indipendente che ti parla di “strumento di divulgazione di massa” da cosa sarebbe indipendente? e andare a scoreggiare nella farina?”

 

11. Solipsismo

Davide Martello: “Aggiungerei un 11° consiglio: Umiltà e piedi per terra, un’etichetta, 500 fan e rotti o un tour autofinanziato non fanno di te i Beatles, cresta bassa e spalle larghe please.”
Ah no, scusate, questo è un consiglio sensato…

 

 

10 Comments on “A grande richiesta: ecco cosa vorrebbero sentirsi dire i musicisti dall’industria discografica. 10 punti per un mondo migliore.

  1. Ritengo il 3 assolutamente ancora il più popolare, anche se un evergreen!
    Quanto vorrei un giorno assistere a questa esatta scena…con epilogo però a mo’ di candid camera! Son cattiva, cattivissima…lo so 🙂

  2. Molto bello questo resoconto. Il problema vero in Italia è che molti di quelli che fanno musica:

    1) Non studiano e non sanno nemmeno cosa siano le seguenti parole: master, edizioni musicali, deposito Siae, Siae, Imaie, Contratto di Produzione, Diritti e Doveri etc… etc…
    2) La maggior parte credono che fare musica sia rimanere tutto il giorno sul divano a fumare e bersi delle gran birre finchè non arriva qualcuno che per caso ha ascoltato il nostro pezzo e ci riempie di milioni per distruggerci di alcool e suonare in uno stadio ( i tempi dei Motley Crue sono finiti da un pezzo… mettetevelo in testa 😀 )
    3) Dovrebbero fare un mestiere diverso
    4) Non sanno cantare
    5) Non sanno cosa significhi essere una band
    6) Non conoscono più il significato della parola dignità
    7) Non hanno mai pensato di poter esportare la propria musica all’estero
    8) Moriranno inseguendo l’utopia che “se diventi commerciale e vendi allora sei un venduto”

    La musica è un lavoro. E va presa seriamente. Poi ovvio, ci vuole anche una gran botta di culo a trovare le persone giuste nel momento giusto 😉

    1. Saresti dovuto arrivare fino a 10 punti non li posso accettare ;-))
      Per me la fortuna, in ambito musicale e artistico, non esiste. Spesso viene utilizzata come alibi: “Non ho avuto fortuna, non ho incontrato le persone giuste”. Sei tu che devi andare incontro alla fortuna invece di comportarsi come il tuo punto 2.

  3. A regola sono il cantante di una band strumentale, ma vai in culo te e gli one direction… AH! Quando avrai fatto qualcosa di importante per la musica fammi un fischio!!!

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