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Vadoinmessico – Vado a gonfie vele (da ilfattoquotidiano.it)

Recensione pubblicata su ilFattoQuotidiano.it @Pasquale Rinaldis.

 

Vadoinmessico
“Archeology of the Future”
Outcaste/Pias
Data di uscita: 6 marzo 2012

Vadoinmessico coverL’importanza di questo disco non sta tanto nella bellezza compositiva, nel gusto delle fusioni, nell’accuratezza degli arrangiamenti, nel bilanciamento perfetto delle citazioni; il suo seme è uno di quelli che potrebbe germogliare un piccolo (siamo realisti) spostamento del baricentro ‘alternative’ dall’asse anglo-americano a quello mediterraneo.
Vadoinmessico è in parte una summa del pop psichedelico e matematico che si può ascoltare dalle parti di Williamsburgh, Brooklyn, ma anche le sperimentazioni surf-world dei Vampire Weekend qui sono riportate adattandosi ai moti ondosi più miti del Mediterraneo.
I Vadoinmessico hanno anche la cosa più importante di questi tempi (no, non è la pagina su Wikipedia): bellissime canzoni. Che permettono al quintetto londinese di realizzare vestiti tra i più sgargianti per silouette formose, andando a pescare stoffe e percussioni a Salvador di Bahia, chitarre a Mali, ritmi nei piccoli stati caraibici durante l’età delle grandi rotte e melodie strappate a un impotente Paul Simon rimasto oramai senza più idee world-pop.

Ma perché parlare di alt.mediterrean quando giriamo intorno a Londra, Africa, Sud America e Nord America?
Perché il valore delle etichette è fondamentale, e nell’immaginario anglosassone – che sforna la nostra colonna sonora quotidiana – questa pecetta attaccata ai Vadoinmessico può staccarli dalla massa dei gruppi dream/math pop conteporanei (Foals, Maps&Atlases, The Antlers, Fools Gold, Beach House) ed aprire un nuovo canale dedicato ai paesi in via di sviluppo musicale, i famosi PIGS: Portogallo, Italia, Grecia e Spagna.

Giorgio Poti è tra i pochi cervelli italiani fuggiti verso i paradisi artisticamente evoluti ed esser riuscito a metter basi solide (gli altri sono stati i gemelli Pace dei Blonde Redhead e i Lacuna Coil), con l’aiuto di Salvador Garza (Messico) e Stephan Miksch (Austria) forma un trio per ovviare alla pioggia britannica, aggiungendo sempre di più strumenti e sapori assolati per ricordarsi delle spiagge passate.
Ognuno di loro porta in sala prove dischi degli anni ‘50 e ’60 dei rispettivi paesi con un’attenzione particolare a Rita Pavone che diventa una sorta di musa ispiratrice durante le maratone su YouTube.
Al trio si aggiunge Alessandro Marrosu e quando con Poti ritornano a Roma vengono folgorati da un autobus dell’ATAC – ma soprattutto dal suo autista – che aveva modificato  la destinazione: adesso non era più Termini o Risorgimento ma Vadoinmessico.

Archeology of the Future” è esattamente come un autobus urbano con capacità magiche che ti permettono di obliterare il biglietto a Tiburtina e prenotare la fermata in centro america.

Brano consigliato: “The Adventure of a Diver” = Nicola Piovani + Yuppie Flu + Flaming Lips
[soundcloud url=”http://soundcloud.com/vadoinmessico/the-adventure-of-a-diver”]non più disponibile, quindi “Pepita Queen of the Animals”
[soundcloud url=”http://soundcloud.com/vadoinmessico/pepita-queen-of-the-animals-1″]

Sul web:

http://www.facebook.com/vadoinmessico

http://vadoinmessico.bandcamp.com/
http://www.myspace.com/vadoinmessico

Se ti piacciono i Vadoinmessico dovresti ascoltare anche Honeybirds & The Birdies e Maps& Atlases.

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