Prima di Lana Del Rey, in ordina cronologico, la musica più eccitante era quella degli XX; poi un salto indietro fino ai Morhphine.
Adesso “Video Games” e “Blue Jeans” – soprattutto – sono diventate la nuova provocazione sessuale in ambito musicale.
Non che LdR non si sia impegnata nel costruire un personaggio-immagine, ma ne è valsa sicuramente la pena perché i blog l’hanno subito eletta reginetta dell’anno, è riuscita ad emergere dai clubbettini newyorkesi, le è sparito il sorriso infantile, lo sguardo innoquo diventando un ritratto da poster in camera per adolescenti infuocati.
Per i post adolescenti c’è YouTube, un tubo digitale verso una spirale di video che culmina con ‘questa cosa qui’:
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=UVi0FtCZQaE]
Lana Del Rey sa tanto di versione sadcore di Rihanna.
Mentre la caraibica si spoglia, ammicca, balla e canta, Lana bisbiglia, rimane immobile, sbatte le ciglia e si tira su la gonna, ma prima di tutto ha le canzoni.
Il suo essere provocante arriva soltanto dopo averla ascoltata; una foto del suo viso non vale come il suo viso che canta “Blue Jeans“.
E anche dal vivo sembra che la giovane e ricchissima newyorkese abbia qualche proiettile in più per il futuro, nella voce soprattutto, che per motivi di suono ha deciso di mantenere sulle basse frequenze; ma in verità riesce non benissimo a tenerla a freno, così ogni tanto questo Chris Isaak femminile accenna un salto armonico pop.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=aAZa-mz0k-I]
Navigare tra le migliaia di video di LdR è cosa buona e giusta, direi anche saggia, se poi vi porta anche alla cover che le hanno dedicato i Kasabian trasformandola in un lato B dei Beatles:
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=fSMsTO5fwPw]
Prima di loro anche i Bombay Bycicle Club erano stati tanto impressionati dal brano che il giorno di uscita di “Video Games” hanno voluto eseguirla durante una live session alla BBC:
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=woAIr3AstqE&feature=player_embedded]
Kasabian e Bombay Bicycle Race sono le due ban più interessanti dell’anno, con due dischi profondi, maturi e in parte sconvolgenti; se LdR ha conquistato anche loro non vergognamoci di ammettere un amore melanconico nei confronti delle labbra finte più belle dopo quelle vere di Mick Jagger.